Lo Yorkshire presenta un carattere deciso e vigoroso. Si lega emotivamente al suo padrone, che cercherà di difendere ad ogni costo. Per alcuni potrebbe risultare un cane rumoroso, a causa della sua forte indole a difendere i suoi spazi e le persone alle quali vuole bene. Come tante altre razze canine anche lo Yorkshire gioverebbe di un breve periodo di addestramento o perlomeno di un’immersione di socialità con altri cani sin dai primi mesi di vita, al fine di non rischiare che questi comportamenti possano estremizzarsi, e che quindi abbai anche quando non dovrebbe o che si comporti in modo anomalo.
Grazie alle dimensioni mini lo Yorkshire si presta a vivere in casa con noi, integrandosi perfettamente nella nostra vita domestica. Questa razza, data la sua grande vivacità, ama non solo camminare e correre ma anche giocare, raccogliere oggetti e curiosare in giro. Se non hai la possibilità di tenere il tuo piccolo amico a quattro zampe in casa o preferisci trovargli una sistemazione all’esterno, non temere! Ci sono soluzioni che permetteranno al tuo amico a quattro zampe di stare in tranquillità in qualsiasi posto tu decida di sistemarlo. È molto importante per un cane avere a disposizione uno spazio che percepisca come suo esclusivamente, di modo che vi ci possa andare a riposare quando ne sente il bisogno. Per questo molto importante è saper valutare e scegliere la tipologia di cuccia più adatta al tuo amico a quattro zampe.
Cuccia per Yorkshire da esterno
Le cucce per esterno possono essere riscaldabili, in legno, in plastica o in resina. Le soluzioni possibili per una cuccia da esterno sono molteplici e tutte diverse. Ognuna di queste presenta le sue specificità che ne determinano la qualità, la capacità di isolamento termico e di conseguenza il prezzo. In genere le cucce in legno durano più a lungo nel tempo e offrono un maggiore grado di isolamento sia dal caldo che dal freddo non estremi, se messe a confronto con cucce di altri materiali. Sono più difficili da pulire data la loro struttura rigida, ma rappresentano il giusto compromesso tra qualità, comfort e prezzo. L’alternativa più economica è rappresentata dalle cucce in plastica o in resina. Queste sono sì più economiche, più facili da lavare, ma anche di minore qualità: sono più predisposte a rovinarsi con il caldo e con il freddo e forniscono un livello di isolamento decisamente inferiore rispetto all’alternativa in legno.
Qualora tu abbia deciso di procurarti una cuccia per esterni individua un posto molto ben riparato e il meno umido possibile dove poterla posizionare.
Cuccia per Yorkshire da interno
Le cucce per interni sono progettate per riparare i nostri amici dal freddo dei pavimenti e per fornire loro un posto che appartenga effettivamente a loro e a loro soltanto. Solitamente sono ceste, cuscini o materassini (anche rialzati per le stagioni più calde) imbottiti sul fondo e rialzati sui lati, particolarmente indicati anche per quegli esemplari di cani con problematiche di artrite o più avanti con l’età. È preferibile optare per una cuccia sfoderabile così che possa essere lavata e assemblata facilmente.
Le cucce coibentate, progettate per essere ubicate all’esterno, costituiscono la tipologia di cuccia da esterni più performante. Sono realizzate con un rivestimento rinforzante e isolante che garantirà al tuo amico peloso una temperatura stabile in qualsiasi condizione climatica e atmosferica e la protezione da vento e pioggia. Il rivestimento viene apposto su tutte le superfici della cuccia: tetto, pareti e pavimento. Quest’ultimo di solito viene rialzato dal suolo per isolare ancora di più la cuccia del nostro cane. Altra caratteristica tipica di questa tipologia di cucce, volta sempre a incrementare il livello di isolamento termico, è la presenza di tendine a lamelle poste all’ingresso della cuccia. Queste cucce rappresentano l’alternativa qualitativamente migliore tra quelle presentate e di conseguenza anche quella più onerosa. Tuttavia i pregi sono molti e molto validi: ottimo isolamento termico, durabilità della cuccia stessa e facilità di pulizia.
